19 maggio 2011

CUORE DI MARGHERITA



Se il cuore dell'uomo sbocciasse
come fiorisce il cuore della terra
in questa margherita!

Non è una pizza margherita
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

DIMENSIONE DELLA POLITICA

Io ce l'ho tanto



e io, tanto, me lo sento
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

8 maggio 2011

VIDEO THE BEST



UN TENERO SGUARDO                       DAVIDE CONTRO GOLIA
   

              ROCKY CONTRO TUTTI                            ...COL TIFO
   
          ...MA U FUIRI NON E' VERGOGNA 
           MA SARVAMENTU 'I VITA.

                   LA PAZIENZA E'                 
               LA VIRTU' DEI FORTI                   LA BANDA BASSOTTI AL COMPLETO
   
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

7 maggio 2011

MACCHERONI

"Maccarone,
tu m'hai provocato
e io te distruggo adesso, maccarone!
Io me te magno! Ahmmm!"
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

4 maggio 2011

BURQA

Noi occidentali siamo presuntuosamente convinti di essere gli unici depositari di civiltà e democrazia, dimenticando però che i precursori (filosofi, matematici, artisti, letterati, giuristi) del mondo così detto civile un tempo provenivano dalle tanto bistrattate culture orientali. Noi, che ostentiamo civiltà e progresso, facciamo finta di ignorare che, solo pochi anni fa, in Italia le donne venivano impunemente e barbaramente picchiate e ripudiate e, quando erano vittime del "delitto d'onore", l'assassino godeva di tutte le attenuanti possibili, vigeva nel nostro evoluto paese nientemeno che la macabra, barbara, vendicativa pena di morte, nei club e nei caffè era precluso l'accesso alle donne; addirittura, come mi raccontava mia nonna, le ragazze facevano il bagno a mare indossando, in pieno agosto, costumi di lana nera incollatissimi e dall'interno di gineceiche cabine montate su palafitte si calavano a mare, beh, in una pozzanghera sottostante, attraverso una botola posta sul pavimento, per non contaminare i puri occhi degli uomini, in quanto non era il loro sguardo peccaminoso bensì il peccato era considerato insito nella donna. Infine, altro che burqa! Le nostre donne vivevano recluse in veri e propri appartamenti di clausura con tapparelle ben serrate. Solo la domenica era loro concessa qualche ora d'aria per partecipare alla Santa Messa, ben velate e sciallate e per la passeggiata, lungo la via principale, a braccetto del consorte o promesso sposo o fratello, al fine di tranquillizzare la serena Pubblica Opinione.
Signori miei, le donne iraniane stanno messe molto meglio.
Mi si confuterà: - Ma se gli occidentali oggi hanno raggiunto un grado di civiltà superiore, perché non insegnare loro a progredirsi rapidamente? Non è così che funziona l'evoluzione: mia nonna è morta e non ha mai indossato neanche un bikini; i suoi nipoti invece hanno fatto il bagno a mare anche nudi e i suoi pronipoti girano con l'ombelico di fuori.
Voglio dire che se un fiume che scorre tranquillo nel suo alveo per giungere a mare viene bruscamente interrotto da una diga per deviarne il corso, esso strariperà inondando i terreni circostanti e non giungerà mai al mare; così il lento e travagliato scorrere del progresso, al fine di non disperdersi nella grettezza dell'ignoranza e del fondamentalismo, deve essere lasciato libero di giungere alla civiltà, senza interromperne bruscamente l'alveo delle tradizioni ma rinforzandone gli argini con l'istruzione e la reciproca conoscenza.
Qual è allora la via maestra da percorrere nell'ipotesi che la nostra sia la civiltà più progredita? A mio avviso è quella di diffondere ciò in cui crediamo, non con vane parole ma con il nostro esempio, affinché le nuove generazioni pian piano acquisiscano e maturino ciò che di bello, di vero e di progredito c'è nel nostro vivere. Le parole magiche, insomma, sono: "ricambio generazionale".
Il nostro grado di civiltà non si misura col decimetro dell'intolleranza ma col metro di una saggia pazienza, ricordandosi che per poter insegnare bisogna scendere giù dalla cattedra per imparare prima, dai nostri alunni, a conoscerli.
E' indubbio però che nel nostro stato laico la Chiesa e qualsiasi religione hanno sì il diritto di rivolgersi ai loro fedeli e di influenzarne le coscienze ma non devono intromettersi nel percorso del civile confronto che porta alla promulgazione e al rispetto delle leggi che regolano il buon vivere civile. E' ovvio pure che, nel rispetto di queste leggi e per motivi di sicurezza, il volto di chiunque debba essere ben riconoscibile e qualsiasi forma di maltrattamento nei confronti di cittadini di qualsiasi sesso, età, condizione sociale, rapporto di lavoro e di qualsiasi religione non può essere giustificato, per cui mentre nei confronti della violenza non c'è dubbio, per quanto riguarda l'uso del burqa e di veli io credo che la convivenza e il tempo appianeranno pian piano ogni divergenza.
Concedetemi però, a questo punto, di fare, da occidentale, una piccola autocritica: nell'animo di chi si crede superiore risiede il tarlo dell'intolleranza e dell'ipocrisia e in più alberga la compiacenza nei confronti di coloro che egli crede che appartengano alla sua stessa tribù.
Tra le critiche e i divieti imposti agli "altri", ci concediamo spesso il lusso di infrangere leggi e norme in nome di una presunta nobiltà e mi riferisco all'obbligo del capo scoperto. Mentre "noi" ci permettiamo di indossare in pubblico cappelloni, parrucche, veli o bandane, barbe posticce, mascherine per polveri sottili, enormi occhiali da sole, caschi integrali, fard, unguenti e trucchi di ogni genere, di contro pretendiamo che gli altri non indossino assolutamente nulla sul capo.
Resta fermo però che al cospetto di un pubblico ufficiale o in particolari luoghi ogni cittadino ha l'obbligo di agevolare al massimo il proprio riconoscimento. Nelle more si abbia molta pazienza: il tempo è un ottimo conciliatore.

Vuoi stendere un burqa pietoso su quanto scritto?


Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

3 maggio 2011

BURQA SOLUTIONS

Ma allora anche noi occidentali ci copriamo il capo!

Altre soluzioni
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

1 maggio 2011

SACRALITA' DEL LAVORO

Oggi 1° maggio.
Dio, cacciando dal Paradiso Terrestre Adamo ed Eva, disse loro di dedicarGli un giorno su sette e di onorarLo, negli altri sei, con il Lavoro.
Ciò significa che per l'uomo il lavoro deve essere ben sei volte più sacro della sua vita spirituale.
Se la Crocifissione di Gesù rappresenta il sacrificio di Dio fatto uomo, il Lavoro, celebrato sei giorni la settimana, è la quotidiana celebrazione del sacrificio dell'umanità.
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

AL COMPAGNO GESU'

Oggi 1° maggio
Nella lotta contro soprusi, schiavitù, sfruttamento e dittatura della proprietà e del capitale:
Marx fu il più grande comunista.
Gesù, l'uomo, fu il primo comunista e un compagno sublime.
Meditiamo
sulle parole
"Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio".
----------
Ognuno saprà darsi una risposta che sarà tanto più vicina alla verità quanto più essa sgorgherà dal profondo del cuore e non dai meandri dei gangli nervosi del cervello.
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!