10 settembre 2012

Oca alla linfa

Questa è l'unica... carne di animale che riesco a mangiare:
1) collo e zucca d'oca;
2) petto d'oca al radicchio;
3) con contorno di codine di lattuga ben lavata con ac... qua qua.
E il foie gras d'oca? Il mio fegato gras è più che abbondante e mi basta. E poi me lo sto già mangiando per via delle tasse e ben condito allo spread.
Pare che, non con lo iodio marino, ma con l'aria dei... Monti si ingrossi immediatamente.

Ricetta italiana: "La risparmigiana"
Bucatini, solo l'interno,
fegato proprio di montagna allo spread,
buchi di svizzero e ossobuchi,
il tutto ben innaffiato con la bevanda dell'astronauta (poi vi spiego),
polenta con gli osei scappati (solo gli osei)
per frutta mangiatevi pure le unghia lunghe cosi prenderete due piccioni con una fava
e infine 
per dolce, scendete al piano terra, salite sull'ascensore e urlate: "tirami su".
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19 maggio 2012

SCAVI ALBROLOGICI


Che cosa è?

   1 - Una mummia sepolta dentro un albero.
   2 - Un E.T. eiettato dal disco volante e spiaccicatosi in un  albero.
   3 - Un autoinnesto.
   4 - Un orsetto lavatore o una scimmia degli alberi.
   5 - Un lavoratore della Fiat aderente alla Fiom che Marchionne ha reso aderente ad un albero.
   6 - L'albero genealogico di uno scilipoto.
   7 - Un fastidioso foruncolo umano su un Prunus Cerasifera Nigra.



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8 maggio 2012

mille per uno, cinque per mille


Dona il 5/1000


***

Dammi il cinque

aridammelo






Noi stiamo in una casa con giardino, ma loro vivono nel canile di Teresa.
La nostra amica Teresa li toglie dalla strada, sterilizza le femmine, li cura, li dà in affido a dei buoni padroni, li accudisce, dà loro tanto affetto e li tiene in un grande canile vicino Belpasso (CT).
Aiutala con il 5/1000, ne ha circa 180, farà cose da cani per loro...
                                                                                  
                                     Gli amici di beppe
                                       bau bau mille (grazie mille)


 
DI LA' DAL MURO DI UN CANILE

Il libro degli ospiti
La copertina è di beppe, ma gli autori siete voi.
Se vuoi scrivere un tuo pensiero o un commento o qualsiasi altro messaggio
rivolto a loro o semplicemente da parte loro

Successivamente tutti i messaggi verranno trascritti
sul libro degli ospiti qui sotto


OCCHI DI BASTARDO
Con il pelo un po' arruffato,
le orecchie a sventola e le gambe corte assai,
con quel nasetto umido un poco ammaccato
e toh! la coda proprio non ce l'hai,

mi vieni incontro, quando ti vengo a trovare
e ti vien voglia di farmi una gran festa.
Ma ahimé! non sai neanche abbaiare
e senza coda, "scodinzoli" la testa.

Vieni, cucciolo, scendiamo giù in paese;
ma tutti ridono vedendo quel pagliaccio
trotterellar tra un "Collie" e un "Pechinese";
loro: stupendi adoni; lui: maschera di ghiaccio.

Allor s'accuccia, alza gli occhi e mi fissa in viso
chiedendomi, con quel suo dolce sguardo,
perché di lui si faccia quel gran riso
ed io: "Perché non piangi, occhi di bastardo?"

rispondo a lui e, volgendomi da un lato
(per non saper com'altro confortarlo),
scorgo gli occhi d'un bimbo handicappato
che invano cercano chi fu ad abbandonarlo.

Son due occhi che non si curan del vestito,
son due occhi che 'sà quanto hanno pianto;
non brilla or più una lacrima in quel guardo spaurito
che tutt'intorno scruta, un po' d'amor cercando.

Oh! come profondi son questi occhi Gabriella.
Oh! come, da lor sfuggendo io son codardo.
Ma dì: "Cos'è in questo mondo cosa assai più bella?";
d'un bimbo solo è sprofondar negli occhi
oppur negli occhi di bastardo!

giuseppe ferlito
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30 marzo 2012

Va tutto a monte?

Il problema di Monti è che, da buon cattedratico, è ben preparato nella teoria accademica, ma se tale teoria non è oggetto di sperimentazione nel mondo reale, che avanza di anno in anno, rimane arretrata di qualche decennio e quindi non è più attuabile.
La sua spocchia è il naturale strumento di chi tenta di vendere prodotti obsoleti.

Già nel passato venivano usate valide soluzioni che riproporrei al prof Monti:
  • Esodati: esilio
  • Pensionati: "soluzione finale" adolfiana con camera a gas (già abbiamo I primi volontari)
  • Prolungamento età pensionabile, per dare più spazio ai giovani: scivolo per gli ultra sessantenni, ma da aerei in volo
  • Per i cococò, le partite iva, i precari: campi di concentramento
  • Nuovi contratti con i giovani: con la formula matrimoniale – fin che morte non vi separi –
  • I piccoli evasori: crocifissi e santificati
  • I grandi evasori: santificati e non crocifissi
  • Gli iscritti ai sindacati: alla gogna, affinché si ravvedano, si vergognino e si cancellino.
Io mi prenoto al secondo punto, purché non si addebiti la bolletta del gas alla mia famiglia.
B-\\-

Metamorfosi montiana:
Tre Monti
             Monti
                     Monte dei Paschi
                                              Monte di Pietà
                                                                  Un montarozzo di terra.


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19 marzo 2012

S.Giuseppe lavoratore





19-3   S.Giuseppe lavoratore

            Ieri, 18 marzo, ho trovato una statuetta di S.Giuseppe in ginocchio (da presepe) oltre un cancelletto di casa mia, con la mano sinistra sul cuore e la destra alzata con pugno chiuso (da compagno lavoratore), in quanto gli si è rotto il bastone, che quindi non si è “flesso”, ma si è rotto.

            Premesso che oggi, 19 marzo 2012, è la festa di S.Giuseppe, la festa dei lavoratori e il decimo anniversario dell’omicidio di Biagi, quello dell’infausta legge sul mercato del lavoro.

            Premesso ancora che entro oggi si concluderà il secondo round sul mercato degli schiavi, pardon, del lavoro, sulla flessibilità e sul definitivo ed inutile ko dell’articolo 18

            Premesso quanto sopra io ci leggo il seguente messaggio subliminale:

·         Aver trovato la statuetta il 18 è un chiaro riferimento all’articolo 18

·         Aver trovato il patrono dei lavoratori in mezzo al fango indica che le leggi sul mercato del lavoro è proprio lì, in mezzo al fango, che si apprestano a gettere i lavoratori.

·         Con la mano sinistra sul cuore, S.Giuseppe, di cui proprio oggi è la festività, ci dice, come io affermo da tempo, che il comunismo e quindi la sinistra non può essere imposta da altri, ma deve nascere spontaneamente dal cuore (altrimenti è solo violenza) e con la destra a pugno chiuso ci incita a lottare.

·         Il bastone spezzato, mentre si sta consumando l’ultima idiozia sulla flessibilità del lavoro, ci avverte che il lavoratore (e quindi il lavoro) “si spezza ma non si piega (non è per niente flessibile)”.

·         E per ultimo, il povero S.Giuseppe, buttato in mezzo al fango e proprio oltre il cancelletto di casa, è l’immagine del lavoratore che, oppresso dalle nuove tasse ed umiliato da questo indegno mercato del lavoro, ove non più utile al pil, allo spread e all’esagerato arricchimento dei padroni, verrà buttato via come un vecchio abito usato e gli verrà pure sfrattata la casa; tanto non potrà più permettersela e una panchina alla stazione andrà più che bene.




                                                           b-\\-

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7 febbraio 2012

A COFFEE BREAK GENNAIO 2012



31/01/2012
Non si può far di unerba un fascio. In Italia chi evade il fisco lo fa per due motivi: o per farsi barca e villa o per sopravvivere.


Il vero problema, oscurato dalla solita solfa dell’evasione, è però il solito obbiettivo: se vedessimo le nostre tasse spese nella riparazione di buche stradali, nella ristrutturazione di scuole e ospedali, nell’investimento e non nelle tasche della classe dirigente (politica compresa) o nelle mani dei manager, il falso obbiettivo degli evasori sfumerebbe per incanto e gli Italiani sarebbero ben felici di contribuire al benessere del loro paese (anche con le tasse).


30/01/2012
La semplificazione non credo stia nel dna dell’uomo: quante volte abbiamo detto a parenti o amici: “non ti complicare la vita” – tempo perso. Io ho traghettato il mio ufficio, in qualità di gestore del sistema informatico dell’attuale Agenzia del Territorio, dal cartaceo al meccanizzato, ma vi posso assicurare che abbiamo aumentato il numero delle carte, prima, dopo ed in corso d’opera delle varie pratiche.
E poi! Vogliamo proprio togliere il potere della penna dalle mani dei nostri mega burocrati: E’ come togliere lo scettro ad un re o l’osso dalla bocca di un cane.
Quante volte ci siamo sentiti dire: il suo certificato è già pronto da una settimana, lo abbiamo redatto in un giorno , ma ora è alla FIRMA e passerà ancora del tempo (indefinito).
Comunque la speranza nessuno ce la può tassare e, come si suol dire, è l’ultima a morire.
b-\\-


25/01/2012 (letta durante trasmissione)


Ho 61 anni, sono un ex impiegato del catasto e non sono riuscito a laurearmi, ho un fratello che si è laureato, per raggiunti limiti di età, a circa 45 anni (gran sfigato), ho pure una sorella, ex direttrice di carcere, con ben 2 lauree, economia e commercio e archeologia (in età da sfigata) e via dicendo perchè siamo 9 fratelli e sorelle; ma non mi sento il più sfigato.


Nella mia vita però ho imparato che per riuscire ad ottenere anche cose che sembrano impossibili e inarrivabili, sia nello sport che nel campo del lavoro, o c'è un obbiettivo da raggiungere - o in alcuni casi da abbattere - oppure anche le cose più semplici diventano macigni insopportabili e montagne insuperabili, una grande sfiga insomma.


Creiamoli finalmente questi obbiettivi concreti e i giovani si laureranno addirittura con una sessione in anticipo (conosco tanti laureati che hanno raggiunto il traguardo in tempo che si sono adattati a fare i camerieri, gli spazzini o altro lavoro, rispettabilissimo, ma non adeguato al loro titolo di laurea).


b-\\-



25/01/2012


Io ho la TEORIA DELLA MANO:


Se fossimo in 5, come le dita di una mano: 1 si occuperebbe dell'amministrazione, 1 dell'ordine e della difesa, 1 del lavoro manuale, 1 del lavoro amministrativo e 1 di varie ed eventuali. Cosa cambia se siamo 50.000.000? Nulla: 10.000.000 si occuperebbero di amministrazione, 10.000.000 di lavoro manuale e così via.


Che sia forse solo un problema di percentuali?


b-\\-




24/01/2012
Stiamo attenti a non sottovalutare gli effetti collaterali degli scioperi e delle manifestazioni degli autotrasportatori in Italia che, come il Cile, il sud è così distante dal nord fisicamente, storicamente ed economicamente.


E' vero che è violenza tagliare le gomme e fare blocchi non autorizzati, ma solo se chi lo afferma è pronto a definire violenza fisica ed economica anche quella delle banche, quella dei faraonici stipendi della classe dirigente e delle liquidazioni da nababbi di "divini" manager, (il vero manager, la grande nostra ricchezza è l'insieme delle braccia dei lavoratori tanto bistrattati e considerati: usa e getta).


b-\\-




20/01/1012
E' vero non abbiamo proprio bisogno di eroi come Achille ma di lavoratori come Aiace Telamonio (poesia di Cardarelli) che tutti i giorni fa il suo dovere di soldato ammazzando nemici, insozzandosi di sangue e fango e ritornando al campo greco grondante di sudore -


b-\\-




17/01/2012
IL LAVORO... DEGLI ALTRI NOBILITA L'UOMO


Perché se ci riempiamo la bocca con "lavoro a giovani e precari" non si fa uno scivolo per i lavoratori più anziani ed invece si allunga il periodo per giungere alla pensione (fino a che morte non ci separi)? per avere il piacere sadico di licenziarlo quando si vuole?


C'è qualcosa che non riesco a comprendere.


b-\\-


16/01/2012
Finalmente qualcuno dà giustizia a Grillo: è come quando il chirurgo davanti ad un bubbone dice: "estirpiamolo immediatamente, ma poi facciamo la biopsia".


b-\\-
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30 gennaio 2012

ITALIANI INDIVIDUI MA PROPORZIONALI



Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,

non donna di provincie, ma bordello!

Si direbbe che già Dante nel 1300, attraversando però prima di tutto l’inferno, aveva scritto le previsioni del tempo dell’Italia di oggi e il suo destino parapolitico a luci rosse.

L’Italia non è la Francia, è lontana dalla Germania, assomiglia forse un po’ alla Spagna, è l’opposto dell’Inghilterra, ha qualcosa dell’America perché l’America ha in sé qualcosa di tutti i popoli e sta diventando cinese per effetto di un’invasione che non è altro che un nuovo, più moderno e poco dispendioso tipo di guerra combattuta non investendo su armamenti ma con l’arma dell’investimento, non inviando truppe di fanti, ma orde di commercianti armati di un po’ di denaro.

Per sopravvivere la Svizzera deve costruire e mantenere banche, la Germania deve scavare miniere per estrarre le sue materie prime e deve sostenere grosse spese per le sue acciaierie, l’Inghilterra ha sul groppone una spendacciona casa reale e relativa aristocrazia, l’America è impegnata con sempre più insostenibili guerre globali, la Cina deve sfamare mezza popolazione mondiale e l’Italia?

L’ Italia è il Bel Paese ove la ricchezza scivola in superficie come i suoi fiumi e brilla al sole come il suo mare, i suoi palazzi traboccano di storia e di arte (ricchissimo lascito dei nostri avi), ad appena un palmo dal suolo son ben conservati i resti della nostra antica civiltà, mari così pescosi e ben protetti, tanto che vi vengono a pescare anche Cina e Giappone (o altri), circondano il nostro paese, che tiene incastonato in sé come un gioiello, lo Stato del Vaticano, che funge da calamita per quasi un terzo della popolazione mondiale. E non parliamo del buon vestire e del buon mangiare, dell’unicità di vulcani e di una splendida laguna e tanto altro.

Ma allora, visto che non abbiamo aristocrazie da mantenere, opere d’arte d’acquistare, miniere da scavare, guerre da sostenere (c’è chi ci pensa per noi) e visto che il mondo intero sarebbe ben felice di pagare le nostre tasse se noi aprissimo ai suoi cittadini le nostre porte (e magari i nostri porti) solo per permetter loro di ammirare, gustare e condividere le nostre bellezze, mi chiedo: “Ma in quale palazzo reale, in quale oscuro cavò si sta ammucchiando questa ricchezza?”. Riconsegnamola tra le braccia dei nostri lavoratori che sono propensi, più di quel 10 per cento di nababbi, a spenderli proprio in Italia e investiamola in tutto ciò che ama il mondo che ci ama e bussa alle nostre porte.

E infine, smettiamola di fare i copioni degli altri paesi visto che siamo unici al mondo ed iniziamo a dettar noi le regole del bel vivere; la nostra è stata la patria di Leonardo, Michelangelo, Verdi, Verga, Dante, di grandi eroi, di grandi statisti, insomma non siamo certamente l’insieme di moltitudini anonime, ma siamo un popolo di individui dal multiforme ingegno. Lasciamo quindi che paesi come l’Inghilterra facciano le loro politiche opposte alla nostra e seguiamo il nostro italico istinto secondo il quale ognuno dovrebbe rappresentare se stesso. E’ questa un’utopia? Senza meno, ma perlomeno lasciamo i poli ai paesi nordici e facciamo sì che ci governi una rappresentanza il più proporzionale possibile. Noi Italiani non siamo in grado – non è un difetto, ma una nostra caratteristica – di governare opponendoci, ma siamo bravi ad opporci a chi governa, come direbbe il buon Totò, a prescindere.

Io credo e spero di essere un, non so se si può dire, un comunista e mi scusi se aggiungo, come Gandhi, Gesù, l’uomo progressista, e il Che, ma Le confesso un mio piccolo peccato: essendo purtroppo vegetariano, non ho mai mangiato bambini bolliti (tanto un giorno diventeranno adulti).

b-\\-


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8 gennaio 2012

GAZZINGER



Torna al tuo nido, gazzo
Che minchia ci fa il maschio della gazza ladra nella foresta vergine?
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