1/11/1990
O che il tuo nome sia "Dio"
oppure "Buddha" oppure "Manitù"
o in qualunque altro nome io t'invochi,
o che Tu sia il nulla
oppure l'universo intero,
o addirittura che tu sia soltanto "Io";
io, guerriero di pace,
Ti offro queste mani e questa voce;
che siano le sole armi che userò
contro il dolore e la violenza
e che, come martello e scalpello di scultore,
strappino quel marmo di egoismo e indifferenza
che dissapori, lotte e guerre hanno calcificato
in questa umanità che Ti va cercando
e portino alla luce quella Tua immagine scolpita,
che in ogni uomo da sempre splende.
A Te consacro questo mio corpo,
che sia il solo scudo
contro le armi che questa umanità confusa
ha ormai così sapientemente costruito.
Lotterò al Tuo fianco e in nome Tuo, Signore!
Non nelle trincee ma nei solchi della semina;
affinché il cannone diventi aratro,
affinché la spada diventi bisturi,
affinché l'uomo non distrugga la casa del fratello,
ma abbatta solo il muro che da esso lo divide.
Fà, mio Dio! Che l'ultimo sangue da lui versato
sia solo per amore.
Fà che l'amore non sia un vincolo di egoismo
fra pochi uomini, che lascia esclusi gli altri;
ma solo il primo passo che l'uomo compie
per completarsi con tutto il creato
nel corpo, nella mente e nello spirito.
Ti prego, o mio Signore!
Consola quel fratello
che per errore dovesse farmi del male:
lui va per la sua erta strada,
io, grazie a lui, giungo a Te
per quella più veloce del perdono;
che non v'è esperienza in questo mondo
che non giovi a conoscere il Tuo immenso amore.
Come guerriero ti do la mia vita
e restituisco a questa terra il corpo che le appartiene.
Ma se mi troverai stanco e dubbioso,
all'ombra di quell'albero che hai seminato in ogni bivio
per darci i frutti della conoscenza e dell'esperienza,
fà pure che io senta l'intenso profumo del male;
ma guida la mia mano a cogliere il frutto più in alto,
quello forse più difficile da raccogliere, quello del bene.
Dammi la forza, mio Signore!
Di tener sempre fede a questo giuramento
fino alla fine del mio cammino.
E, giunto sulle rive del Tuo immenso mare,
da cui io uomo nacqui e in cui voglio tornare;
nelle Tue fresche e limpide acque rispecchiandomi,
vedere, nella mia, la Tua Eterna Immagine.
giuseppe ferlito
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