Ci sono, a sinistra, infiltrati che lavorano sotto copertura arrogandosi il gratuito diritto, tanto loro sono strapagati, di rottamare una importante ricorrenza come quella del primo maggio, che celebra l'orgoglio, il coraggio, la vera forza economica dello stato dei lavoratori, trasformandola in una vera e propria FESTA DEGLI IMPRENDITORI (o della schiavitù), penalizzando, come sempre, i poveri lavoratori ed anche quegli onesti imprenditori illuminati che, nel rispetto dei loro operai o impiegati, sceglieranno di tener giù le saracinesche, subendo così, il primo maggio, la crumira concorrenza di "colleghi" imprenditori avidi ed egoisti.
Sono convinto che chi non può far shopping il primo maggio, può rinviarlo tranquillamente al 2, al 3, al 4 e così via.
Facciamoci almeno in questa ricorrenza, che non si capisce bene se ormai sia del lavoro o del datore di lavoro, la seguente domanda di riflessione:
E' l'imprenditore che, in un sublime atto d'amore per il prossimo, elargisce parte del suo capitale a dei poveri lavoratori bisognosi? Oppure sono quei tanti operosi lavoratori che fanno arricchire i loro cosiddetti datori di lavoro, per una manciata di soldi?
Io sono convinto che la vera ricchezza di una nazione è la classe operaia; imprenditoria, amministrazione, politica...: sono solo servizi.
giuseppe ferlito, ora in pensione.
......e Gesù scacciò i mercanti dal Tempio.
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