29 aprile 2011

ULTIMO MAGGIO


Ci sono, a sinistra, infiltrati che lavorano sotto copertura arrogandosi il gratuito diritto, tanto loro sono strapagati, di rottamare una importante ricorrenza come quella del primo maggio, che celebra l'orgoglio, il coraggio, la vera forza economica dello stato dei lavoratori, trasformandola in una vera e propria FESTA DEGLI IMPRENDITORI (o della schiavitù), penalizzando, come sempre, i poveri lavoratori ed anche quegli onesti imprenditori illuminati che, nel rispetto dei loro operai o impiegati, sceglieranno di tener giù le saracinesche, subendo così, il primo maggio, la crumira concorrenza di "colleghi" imprenditori avidi ed egoisti.
Sono convinto che chi non può far shopping il primo maggio, può rinviarlo tranquillamente al 2, al 3, al 4 e così via.
Facciamoci almeno in questa ricorrenza, che non si capisce bene se ormai sia del lavoro o del datore di lavoro, la seguente domanda di riflessione:
E' l'imprenditore che, in un sublime atto d'amore per il prossimo, elargisce parte del suo capitale a dei poveri lavoratori bisognosi? Oppure sono quei tanti operosi lavoratori che fanno arricchire i loro cosiddetti datori di lavoro, per una manciata di soldi?
Io sono convinto che la vera ricchezza di una nazione è la classe operaia; imprenditoria, amministrazione, politica...: sono solo servizi.
giuseppe ferlito, ora in pensione.

......e Gesù scacciò i mercanti dal Tempio.
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

16 aprile 2011

RITORNO

   di Michele Ferlito
 (immagine tratta da http://idipintidigiada.blogspot.com)


Marchesana, 1 gennaio 1991
“RITORNO”


E’ tornato, è tornato,
col suo petto di piume scarlatto
mi sta proprio di fronte e mi guarda,
pigolando mi dice:
Stai tranquillo, non ti affliggere più,
 torneranno anche loro,
e più belli di prima,
pur se sempre, anche se non li vedi,
giorno  e notte essi stanno con te.

Sul tuo labbro tornerà il sorriso,
fremerà nuovamente il tuo cuore,
tutti a gara faranno per poterti abbracciare,
li vedrai come quando
i tuoi occhi diventarono ciechi,
sentirai con le mani
che non hanno più tatto,
le lor morbide carni vellutate e odorose,
né il distacco più possibil sarà.

E il buon Dio, che ti ha messo alla prova,
ti sorride gioioso perché l’hai superata,
e ti dice, soddisfatto e contento:
Figlio caro, o mio amato Michele,
ce l’hai fatta, sarò sempre con te.

Michele Ferlito




Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

15 aprile 2011

IL RITORNELLO DEL FANNULLONE

...il problema dei fannulloni: gli ho rifilato i tornelli all'ingresso, ho introdotto la meno-pausa per tutti, maschi e femmine e, per ridurre anche l'inutile pausa pranzo, è allo studio, in concomitanza col ministero della santità e della agricoltura e animalità, l'impianto del rumine e dell' abomaso nello stomaco di questi fannulloni,  prelevati da animali ruminanti; così, all'ora di pranzo, potranno comodamente ruminare la cena della sera precedente, continuando stacanovisticamente a lavorare. Con questo piccolo intervento si può ridurre loro, ancora un po', lo stipendio, visto che con un pasto mangiano due volte. Per non parlare poi che, quando sarà, potranno donare il caglio dell'abomaso e ce famo la ricotta.
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

9 aprile 2011

SVENDESI BIVANO

A Roma

zona Colonna, tra piazza Montecitorio e piazza Madama bivano (due camere: una, ce se pò fà salotto, ce se parla mento a mento, ce... leggi (quanno capita) e ce
scambi quattro 'ngiurie pe fà tutti contenti in par condicio, l'antra, più piccola, ce poi schiaccià na pennichella ma in tutt'e due ce poi puro magnà (e quanto se magna!).
Er cesso: nun c'è... bisogno ma se propio ce lo voi, te poi collegà lo scarico co tutti li scarichi de li cittadini, così poi vedè più da vicino li bisogni der popolo e te fai du risate.
Lavanderie: 2, una a sinistra e una a destra, ndove ognuno pò sporcà li panni puliti dell'antro.
Insomma soggiorno, letto e pranzo in du cammere e doppi servizi (servizietti quanti ne voi) più un ripostiglio pe ce portà le bborze.
I mq, nun ce lo so ma ce stanno pari pari un mijaio de cristiani (che na vorta erano demo ma puro quelli so già scaduti), dimoselo chiaro e tondo: oramai 'a Demo nun ce sta più, l'avemo tutta esportata.
Nun ce sta né ascensore né elevatori, tanto ce sò l'elettori che te ce fanno salì.
La scala l'hanno demolita perché era na scala mobile che je 'mpicciava a quer condominio ma ar popolo je faceva commodo, così, visto che era mobile, se la scambiaveno tra loro e sparambiaveno.
Er prezzo?
UN AFFARONE!
Te viè - g r a t i s e - (t'o pagano 56 milioni de fregnoni).
E se poi doppo un giorno nun ce voi più stà, te poi puro pijà na... pensione anche questa aggratise (anzi ce poi puro guadagnà).
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

7 aprile 2011

DE COSTITUZIONE



Il nostro Paese è in buona salute ed ha una sana e robusta

COSTITUZIONE?

Io ho cercato di vederci chiaro ma, non avendo inforcato gli occhiali, non credo di averne letto correttamente i primi articoli, però mi sorge il dubbio che forse in gran parte non esistono più:

art. 2 sui diritti inviolabili dell'uomo - cioé?
art. 3 su pari dignità sociale e eguaglianza davanti alla legge- de che?
art. 4 a tutti i cittadini il diritto al lavoro - ma quanno!
art. 5 la Repubblica, una e indivisibile - si, va bé;
e così via.

Forse ne sono rimasti solo due in merito ai quali vi riporto ciò che sono riuscito a leggere malamente, a causa della mia vista, ma con l'ausilio di ciò che vedo e sento in tv:

LA "PROSTITUZIONE" ITALIANA


art. 1 
Questa povera Italia "non serva di province ma bordello" è una res-publica (et anche privata) demo-cratica (demo sta per programma dimostrativo, ma è già scaduto), fondata sul lavoro più antico del mondo.
Il popolo appartiene alla sovranità che nelle forme e senza limiti ne esercita la prostituzione.
Che, nun ce credi?
leggitelo
 
omissis
art. 56
Il "parla parla" (dove male parole et verba volant ma responsabili et coscritti manent) si compone di due camere. Il Senato della Rep. e la 
Cameretta degli imputati (via! Che, già si sapeva?), insomma, i buoni e i cattivi. Quando le due camere si incontrano, se fa na bella seduta e così tutti i membri si uniscono. Questi, sono casi della prostituzione.
Aridaje ! E che sò cecato?
arileggitelo da solo

Chiedo scusa se qualcosa mi è sfuggita o non l'ho letta bene; è colpa de sta presbiopia.

E quanto me costa sto bivano!
Che, ce voi fà un pensierino? 
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

4 aprile 2011

IMMAGINI BESTIALI



 


 


  






    è un criceto ?   ......,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,     No, è teddy.








Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

3 aprile 2011

SDEGNO

di Michele Ferlito

Se un fulmine scoppiasse in quest'istante
e, colpendoti in pien, t'incenerisse,
se il mare, irato, immantinente,
slanciandosi su te, ti soffocasse,
se l'Etna, spaccandosi ad un tratto,
migliaia di lapilli riversasse
su te, essere perfido e abbietto,
e, come un masso, ti cristallizzasse;
oh, non sarebbe certamente il danno,
il tuo dolor, la tua pena il tuo dispetto,
adeguato allo scorno ed all'affanno
che in questo oggi mi travaglia il petto.

Se ti trovassi nel deserto, sola
in quest'istante e l'acqua ti mancasse,
e tu mi porgessi la tua gola,
arida e secca, perch'io la rinfrescassi
con un po' d'acqua, che, in grande mole,
su migliaia di cammelli, io possedessi,
e, semispenta, piangendo e lacrimando,
giurandomi l'amor, mi supplicassi:
io piglierei la sabbia infuocata
e le arse fauci, finché te ne basti,
d'essa ti empierei, o disgraziata,
che il cuore mi carpisti e lo scherzasti.

Se quest'istante tu fossi alle prese
con satiri immondi e spudorati,
che, dopo averti colmata di offese,
con ingordigia si fossero a te dati,
e l'uno e l'altro con forti riprese,
brutti maligni e scalmanati,
del tuo corpo facessero contesa,
avvincendo te da tutti i lati
e se io solo potessi salvarti,
loro direi di fare ancora più forte
e mi vendicherei collo guardarti
e, dopo strazio tal, darti la morte.

Se fossi per caso capitata
in mezzo a dei cannibali, digiuni,
che, dopo aver la tua carne denudata,
uno spiedo allestissero, gli uni,
e gli altri una bella fiammata,
per farti per bene abbrustolita
 e se io mi trovassi in quei paraggi,
con una compagnia di soldati,
in cerca di quegli uomini selvaggi,
con cannoni, moschetti e carri armati,
e se i miei, bramando la battaglia,
finalmente li avessero avvistati;
al fin di non salvarti
da un tal supplizio orrendo,
pur di non liberarti
da tanto orribil mal, ai miei ordinerei
di fare immediato il dietro front,
col rischio anche di andar
diritto al Tribunale Militare.
Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!

2 aprile 2011

SOLITUDINE

Marchesana 3/11/1990


Non seme 
che spiga tra i monti il vento ha portato,
bruciata dal sole più puro,
beccata dal passero che vola più in alto.

Ma seme che spiga non è,
tra spighe baciate dai raggi del sole
e trebbiata dal becco dei passeri.

In questa penosa penombra
solo un canto lontano traspare,

finché una mano pietosa d'una coltre di terra lo copre.

                                                                                             giuseppe ferlito

Condividimi su
Facebook Tweet It! Blog It! Post It!