25 novembre 2013

RANDAGIO




RANDAGIO

Nella pura oscurità
di una notte attraversata dai raggi
di un complice chiaro di luna,
in compagnia di un vero amico,
metto giù il mio libro di poesie
– non ne sento più il bisogno –
una la sto vivendo.
Questa notte mi parla già
con un profondo respiro.
Domani il sole tornerà
ad illuminare le cose
e una valanga di banali parole.

Quando si allungano le ombre lui
non si aggira più a cercar cibo,
ma sta lì nel buio ad aspettarmi
ed io lo cerco, lo trovo,
mi accuccio al suo fianco;
ora sono io il randagio.


                                                                                                    giuseppe ferlito
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3 novembre 2013

falce e martello

in casa mia non trovo mai gli attrezzi,


ma la falce e il martello sono sempre al loro posto.
...e che mi suonino pure contro le loro trombette!
Io suonerò la mia campanella.

                                                                                              











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