23 marzo 2011

Dentro al cuore c'è l'amore

di Roberta Costanzo
Novembre 1982
                                                                               

Dentro al cuore c'è l'amore
come la fiamma della rosa
e nella mente c'è sempre uno sforzo
ma nel cuore c'è sempre l'amore.


    Scabra, essenziale questa piccola ermetica poesia. Una miniatura ove non sono i colori a campire il disegno sottostante ma è il bassorilievo delle intense pennellate di colore a rendere viva e in rilievo l'immagine, in un alternante contrasto di luci intense e sfumati chiaroscuri, di profumi impalpabili, di calde percezioni e del crudo sforzo della conoscenza.
    La mia nipotina Roberta aveva appena sei anni quando buttò giù queste poche semplici strofe. Lasciandosi alle spalle il mondo ludico dei sentimenti, si accingeva a percorrere i primi passi della fanciullezza, culla delle prime nozioni e delle complesse elaborazioni della mente.
    L'amore non è come la variegata corolla dei petali di una rosa che poi, appassendo, lascia cadere uno ad uno quei petali che marciranno e ingialliranno. Ma è molto di più, è ciò che resta per sempre nel cuore, è quell'idea che lo riscalda, che è eterno ed etereo; è quella fiamma della rosa che ne brucia perfino le spine affrancandola nell'aere e nell'universo.
    Guai a rimanere intrappolati nei meandri della mente: è difficile uscirne fuori (è impossibile dare sempre a tutto una spiegazione con freddi calcoli matematici o complicati ragionamenti). E' invece più facile e naturale abbandonarsi a quel flusso della vita che sgorga spontaneo dal cuore e che porta già con sé il bagaglio della conoscenza umana (come un fiume che sgorga dalla sua sorgente e scende a valle, trascinandosi gli odori, i sapori, il vissuto del suo viaggio lungo l'alveo della vita). 
    Solo lasciandosi andare sui flutti di questo fiume non rimarremo impigliati in arbusti e pietre o arenati nel suo greto ma giungeremo dolcemente al grande mare dell'immenso amore. Quel mare che riesce si a spegnere l'odio, l'incomprensione e l'indifferenza ma che non potrà mai spegnere quell'eterna fiamma d'amore che in ogni cuore arde.
    Il ripetuto uso di "sempre", mentre nel penultimo verso sembra riprodurre l'insopportabile rumore di un martello pneumatico, riecheggia nell'ultimo come la dolce aria di un ritornello.
   Quanta fatica facciamo nel leggere il verso: "e nella mente c'è sempre uno sforzo" e che durezza nelle parole "mente" e "sforzo"; ma che armonia vien fuori dall'ultimo verso ove il cuore dà il "la" alla grande eco della vita, come un diapason che manda in risonanza l'amore perchè "... nel cuore c'è sempre l'amore".


Autocritica alla critica - Ecco l'esempio di come sia complicato ed incompleto esprimersi con i prosaici e complicati ragionamenti della mente e come invece sia facile, fresca e compiuta l'immagine che sgorga dal cuore.
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1 commento: